lunedì 14 aprile 2014

Cuddhrura vuole fare la modella
















Il termine "cuddhura" deriva dal greco "Coulloura" col quale gli antichi greci indicavano particolari focacce offerte agli dei in cambio di favori e benevolenza, usanza che in epoca cristiana si rivolge ai fidanzati e non più agli dei pagani. 
Le "coddhure" venivano portate in chiesa, la mattina del sabato santo, per la benedizione che, nella solennità della Resurrezione, risvegliava l'idea di fecondità consacrandone il valore. Costituivano comunque un dono augurale: un tempo la "Zita" (la fidanzata) preparava la coddura a forma di cuore per il suo promesso, che ricambiava il dono con un dolce a forma di "agnidduzzu" (agnellino), e con questi gesti si celebrava la rinascita e la fertilità.


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