martedì 1 aprile 2014

Mi chiamano Umiltà










"Nù dire mai IO tè ddrai nù passu ... ca passi e vai nnanti"




"Un giorno d'estate l'oceano, come di rado concede al suo popolo marino, era calmo e piatto. Per questo motivo signora Balena, preso ombrello e crema solare, decide di uscire fior d'acqua per godersi un pò di sole e relax. 
Poco più avanti un pesciolino rosso giocava con la sua palla da rugby; preso dall'euforia, trascurava il fatto che con i suoi lanci schizzava signora Balena disturbando il suo momento di pace.
Ad un certo momento un tiro maldestro di Pesciolino fece balzare la palla sulla testa della malcapitata signora, incurante del pericolo che correva, e si precipitò a recuperarla.
Signora Balena allora portò nelle sue fauci il malcapitato, e mentre era lì per ingoiarlo, Pesciolino rosso, con grida di disperazione, cominciò a supplicarla di lasciarlo libero.
"Mi perdoni", continuò, "sono stato uno sciocco villano, un imperdonabile maleducato", continuò, "mi renda libertà, un giorno io farò qualcosa in cambio per lei".
"Cosa potrai mai fare tu, essere così minuscolo per me?", rispose signora Balena. "Io conosco una regina molto potente, che mi deve un favore, si chiama REGINA UMILTA'.
E così accadde, non molto tempo dopo, che la signora Balena rimase impigliata nelle reti dei pescatori... Pesciolino rosso che passava di lì, sentiti forti lamenti, si avvicinò scoprendo che si trattava della sua amica che gli avevo concesso la libertà.
Si affrettò, dunque, cercando di aiutarla, cominciò allora a rosicchiare con i suoi dentini aguzzi la rete fino a fare un buco enorme. 
Signora Balena col suo grande muso poté allargare la rete e in men che non si dica i due amici si ritrovarono insieme a nuotare nell'oceano aperto.

Morale " Nella vita non dire mai io te ddrai nu passu".


Realizzazione disegni e grafica a cura di Federica De Riccardis. 

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